2015 Rassegna stampa
Notte Rossa con Sara Valmaggi
Anche Sara Valmaggi, vice presidente consiglio regionale,a Villa Cortese, per la Notte Rossa, la festa con apertura dei circoli Arci e Cooperativi in tutta Italia.
Con l'esponente regionale, alcuni momenti di riflessioni sulla sanità lombarda e sulla nuova riforma sanitaria lombarda. Pregi e difetti sono emersi, per esempio, sulle problematicità delle liste d'attesa. Riconfermato anche da Gianbattista Bergamaschi, presidente del Tavolo di zona, l'impegno per la cittadella della sussidiarietà in ambito di vecchio ospedale di Legnano, in risposta alla domanda di un cittadino.Infine un bicchiere di spuma, come si usava nei circoli qualche decennio fa.
Il segretario legnanese del PD, Alberto De'Acqua, accompagnato da Paolo Roberti, era invece presente a Sesto San Giovanni per festeggiare i 70 anni della Festa dell'Unità. Anche qui, Sara Valmaggi e il senatore Ugo Sposetti, già tesoriere nazionale dei Democratici di sinistra.
La seconda vita della Casetta Rossa Il futuro delle Case del Popolo
Corriere di Bologna 17 ottobre 2015In via Bastia la riqualificazione dello storico immobile
La Casetta Rossa di via BastiaBOLOGNA - Progettare le Case del Popolo del futuro. O meglio, ristrutturare e riqualificare quelle esistenti, «riattualizzandole», precisa il sindaco Virginio Merola, «recuperando quella radice di relazioni fra cittadini e di partecipazione collettiva che è alla base della nostra democrazia». LA NOTTE E LA CASETTA ROSSA - Tema di queste ore, in concomitanza con la terza edizione de La Notte Rossa, week end nazionale in svolgimento anche a Bologna, dedicato alla valorizzazione, alla conoscenza e al rilancio di quegli immobili. Pensieri e parole affettuose quelle spese venerdì sera dal primo cittadino, dall’ex governatore Vasco Errani (che rilancia il progetto dell’Ulivo) e dall’uscente rettore Ivano Dionigi (che insiste sulla parola «insieme»), alla Casetta Rossa di via Bastia, storica Casa del Popolo che si appresta a cambiare volto, ma non pelle, con una decisa «rigenerazione» elaborata da un gruppo di studio di studenti di Architettura dell’Università di Bologna: per ora è stato presentato il progetto (che presto si potrà vedere all’Urban Center) e la proprietà, Fondazione Duemila, deve ancora decidere se e quando intervenire.
RIQUALIFICAZIONE - Si parla quindi della seconda vita di un’esperienza «sociale civile e politica» che ha caratterizzato la storia della nostra città (e non solo della nostra, certo) e che ora si vuole recuperare tenendo conto delle trasformazioni profonde della società e dei modi di vivere, di condividere, di partecipare e di discutere confrontandosi (un tempo il sale e la forza di questi luoghi). Di questo hanno parlato i tre ospiti, seduti al tavolo insieme a Giuseppina Muzzarelli, davanti ai tanti volontari (naturalmente tutti over) che tengono in vita questa cellula di socialità nel cuore di quello che fu il Villaggio della Rivoluzione Fascista, un esempio di architettura e urbanistica razionalista di grande qualità.
AUTOCOSTRUZIONE - La Casetta però fu costruita appena dopo, nel 1950, su un angolo incompleto del progetto fascista, proprio lì dove sarebbe dovuto sorgere il monumento del rione fascista. Se la costruirono da soli i bolognesi quella casetta, con le proprie mani, usando anche materiali provenienti dalla riviera e che nei decenni hanno rilasciato un mare di umidità. Però ci sono stati (e ci stanno) bene. Dopo 65 anni però è necessaria una rinfrescata, strutturale e funzionale. Il popolo di queste fondamentali case continua a essere solidale, volontario, attento alle istanze dei più bisognosi, pronto ad organizzare e dibattere, ma non può continuare ad essere un popolo «anziano»: l’inclusione delle altre culture deve andare di pari passo con quello delle nuove generazioni (ventenni, trentenni e fino ai cinquantenni, di cui non si vedeva profilo nell’incontro di venerdì sera).
NUOVE PROPOSTE - Ecco allora che il progetto architettonico, coordinato dal professor Ceccarelli, prova a offrire qualche «apertura». Come l’abbassamento delle finestre che si affacceranno su via Bastia e che nel ’50 vennero posizionate invece lassù in alto perché questo luogo nasceva (in un periodo di forti contrasti politici e dentro un’area di stampo fascista) come un fortino da proteggere; poi la grande vetrata che separerà la sala polifunzionale intitolata a Irma Bandiera tutta protesa verso il giardino; e ancora, appunto, il cortile che verrà ampliato recuperando una veranda fittizia che ora serviva da mensa (spostata nella sala polifunzionale); infine la progettazione di uno spazio di co-working, fenomeno certo più in uso ai ragazzi piuttosto che ai pensionati (ma non è detto).
Ritorna la “Notte Rossa”
Marcolini (Arci): la più grande iniziativa popolare in provinciaTorna la “Notte Rossa”, la serie di iniziative in 19 Case del Popolo su tutto il territorio provinciale con cui si vuole valorizzare e riconoscere l'importanza dei luoghi costruiti nei decenni passati grazie alle lotte e al sudore del movimento operaio.
Saranno una trentina le attività nella festa programmata lungo tre giorni, da venerdì a domenica, nel corso di un appuntamento che si tiene in tutta Italia. «È importante difendere gli spazi in una prospettiva di cultura e di socialità - dice il vicesindaco Massimo Maisto -.
Un appello va alle associazioni e alle diverse comunità affinché si attivino per mantener vive le Case del Popolo anche oltre la Notte Rossa».
Nel comitato promotore c'è l'Arci («questa è la più grande iniziativa popolare diffusa in provincia», sostiene il presidente Paolo Marcolini) assieme a tante altre sigle tra cui Cgil, Emergency, Libera, Legacoop, Anpi e Udi.
Si aggiunge al gruppo la Libreria Feltrinelli di via Garibaldi che apre in via straordinaria venerdì fino alle 23 con letture dei discorsi di Enrico Berlinguer, più anteprima alle 17 del Coro delle mondine di Porporana.
Tra le iniziative (programma completo su www.lanotterossa.it) ci sono rappresentazioni teatrali sulle vite delle partigiane Darinka Joijc (Sala Putinati, venerdì ore 21) e un video su Lidia Bellodi (Pilastri, venerdì ore 21) oltre che sul deportato in campo di concentramento Ferruccio Mazza (Barco, sabato ore 21).
A Copparo invece (venerdì ore 18) arriva l'imprenditore casertano Antonio Picascia, minacciato dalla camorra e la cui fabbrica è stata bruciata dai malavitosi lo scorso luglio.
Mentre a Casaglia (domenica ore 17) si parla di medicina di genere.
Poi un po' ovunque balli, canti, concerti, tornei di carte, tombola, aperitivi equo solidali e cene, ovviamente rosse.
La Notte Rossa sbarca in città. L'ex circolo Rinascita ospiterà
Il Gazzettino Rovigo(g.f.) La Notte Rossa sbarca in città. L'ex circolo Rinascita ospiterà una serata dedicata ai canti di lotta ed della resistenza. Domenica, a partire dalle 18, ad ingresso libero, il gruppo canoro-musicale «Berretto Frigio» si esibirà in un repertorio di canti popolari nello stabile di vicolo «Che Guevara», nel locale che un tempo ospitava il Circolo Rinascita e la sede del Partito Comunista Italiano ora diventato bar-trattoria "Da Venerino" e ritrovo del Circolo del Pd adriese.
Lo spettacolo, organizzato dalla fondazione "L'Arca" e dall'associazione "Bella Ciao", rientra nel circuito nazionale "La Notte Rossa - Festa delle case del Popolo" promosso dall'associazione Enrico Berlinguer e dalle fondazioni nate dallo scioglimento dei Democratici di Sinistra . L'iniziativa prevede anche un momento rievocativo che avrà per titolo "Il Circolo Rinascita: la Casa del Popolo di Adria, un pezzo importante della storia della sinistra adriese e di tutta la città, Riflessioni e testimonianze di un memoria e di un'identità che non vanno disperse".
Lo stabile, infatti, è stato costruito, a metà degli anni 60, grazie all'impegno finanziario ed al lavoro volontario di decine e decine di militanti per dare uno spazio aggregativo ai lavoratori e ai cittadini. «L'appuntamento - spiega il leader dei Dem adriesi, Sandro Gino Spinello - rappresenta un'opportunità , oltre che per venire a conoscenza di una parte della storia politica cittadina, anche per un ritrovo seppur momentaneo di chi ha avuto una comune militanza nel Pci e con lo scioglimento dello stesso ha intrapreso esperienze partitiche diverse».
A conclusione, per chi lo desiderasse, è prevista una cena a base di specialità locali del costo di 15 euro a persona. Le prenotazioni si effettuano allo 347-0862259.